beccogiallo dossier tav
Tutto ciò che non dovete sapere sull’alta velocità, in un’inchiesta di citizen journalism illustrato “DOSSIER TAV” sulla costruzione della linea ferroviaria per i treni ad Alta Velocità Torino-Lione
Tutto ciò che non dovete sapere sull’alta velocità, in un’inchiesta di citizen journalism illustrato “DOSSIER TAV” sulla costruzione della linea ferroviaria per i treni ad Alta Velocità Torino-Lione
Una giornata che ognuno ricorderà a suo modo, che evocherà in ciascuno di noi sentimenti diversi sicuramente, ma che indubbiamente non potrà che lasciare il segno.
Due ore e mezzo di macchina e in un attimo siamo a Venaus.
Incredibile come sia palpabile la differente aria che si respira, il presidio appare stanco, stremato dagli anni di lotta, dalla repressione, ma comunque c’è e c’è la sua gente: ci sono le donne in cucina che “spignattano”, ci sono gli uomini che accolgono, che si occupano della polenta..saremo tanti oggi, è l’8 dicembre.
Scritte “NO TAV” spuntano in luoghi impossibili, i valsusini non devono avere molti problemi di eterogeneità e sensibilità diverse nel movimento: all’ingresso del presidio c’è l’icona della Signora delle Cime che ci accoglie con la scritta “Proteggici”. Prima barricata.
Mentre in Valsusa il Vescovo si rifiutava di celebrar messa al cantiere dei tentati omicidi e della devastazione in Clarea, il nostro piccolo uomo di Borzoli, succube ai dettami del PD e della Curia genovese, benediceva una bell’assemblea di mafiosi e devastatori capeggiati da COCIV e accompagnati dalla sempre sorridente assessore Raffaella Paita.
da notavterzovalico.info
La prima manifestazione contro il Terzo Valico in Valpolcevera con una partecipazione nell’ordine delle migliaia di persone.
Ieri non era infatti la prima volta che il movimento dei cittadini che si oppongono alla costruzione del Tav Genova – Tortona scendeva nelle strade della Valpolcevera in Liguria. Era già stato fatto dal comitato di Villa Sanguinetti ad Aprile con una manifestazione che coinvolse circa 500 persone e ad Ottobre per rispondere all’apertura del cantiere per la costruzione di uno dei campi basi con la partecipazione di alcune centinaia di persone.
Ad attraversare le strade della Valpolcevera ieri, da Bolzaneto fino a Certosa, sono state invece circa 1.500 persone fra donne, uomini, anziani, bambini, espropriati e attivisti dei comitati. Fra loro anche duecento piemontesi provenienti da Arquata, Serravalle, Novi, Pozzolo, Tortona, Rivalta, Casale, Alessandria e dalla Val Lemme.
Nell’ultimo anno e mezzo LTF (la società che vorrebbe costruire la Torino-Lione) ha aggiudicato appalti alla Italcoge S.p.A. – poi FALLITA (2/8/2011), – alla Geo.Mont S.r.l. – poi FALLITA (9/11/2011), – alla Martina Service S.r.l. riconducibile alla famiglia Martina (socio unico Cattero Emanuela) moglie di Martina Claudio, titolare con il fratello Roberto della Martina officine meccaniche S.n.c., FALLITA il 6/5/2010, della Martina Italia S.r.l. FALLITA 5/5/2010;
I fratelli Martina, per questi fallimenti, sono stati di recente condannati in primo grado per bancarotta fraudolenta.
di Maurizio Bongioanni
http://www.fainotizia.it/contributo/02-11-2012/testo/tav-le-ditte-coinvolte-negli-appalti
Ascolta l’intervista a Ivan Cicconi, presidente di Itaca (Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale)
Era il 24 settembre del 1970 quando i dipendenti delle Officine Moncenisio di Condove (To) votarono all’unanimità una mozione di rifiuto alla fabbricazione di armi in quanto “lavoro moralmente inaccettabile”. Oggi i tempi sembrano cambiati. L’etica nel lavoro non è più un elemento così importante. Soprattutto in Val di Susa dove le aziende coinvolte nei lavori dell’Alta Velocità hanno dei trascorsi non così trascurabili.
Su “La Stampa” di oggi il giornalista Giampiero Carbone riporta un’intervista a un rappresentante di Cociv in cui dichiara che a Gennaio ripartiranno gli espropri. Considerata la stima di cui il giornalista gode, occupandosi da sempre di Terzo Valico, movimenti e questioni ambientali e avendolo sempre fatto nella massima correttezza, non abbiamo dubbi sul fatto che la fonte sia vera. Potrebbe sempre essere che Cociv abbia deciso di bluffare, ma questo lo capiremo solo vivendo.
Se invece l’intervista e il suo contenuto li prendiamo per buoni e se Cociv ha deciso di giocare a carte scoperte dicendo la verità, ci troviamo di fronte all’ennessima dichiarazione di guerra da parte del consorzio costruttore del Terzo Valico e della classe politica che lo sostiene ai danni dei cittadini del Basso Piemonte e della Liguria.