La notte di San Silvestro di un anno fa, quattro mani ignote, si fa per dire, decisero di salutare il nuovo anno con lo striscione nella foto che vedete accanto, dal cavalcavia ferroviario sulla linea Genova-Busalla, poco dopo la stazione ferroviaria di Pontedecimo.
In paese quel gesto fu accolto con la solita ilarità, domandadosi come non si possa aver niente di meglio da fare la notte di capodanno che andare ad attaccare uno striscione contro l’alta velocità ed il terzo valico: per lo meno quella notte non fummo invitati ad “andare a lavorare” come avvenne durante una “posa” analoga qualche anno prima, neppure fosse facile, trovare un lavoro ovviamente…
Comunque i nostri non avevano idea che quel gesto sarebbe stato premonitore: un lenzuolo vecchio, sporco e sgualcito, scritto anni prima, ma che testimoniava la conoscenza e la caparbietà con cui i soliti noti avevano portato avanti la propria opera di testimonianza ma non solo.
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Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno.
Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.
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Sabato 29 dicembre 2012, Genova
Oggi anche il Centro Storico risplende.
Uscire fuori dal portone e immergersi fra gli aromi dei caruggi è un incanto. Da oggi chri matti sofi ed io siamo di nuovo liberi di uscir di casa! Dopo sedici giorni di custodia cautelare ai domiciliari, ordinati dalla Procura di Genova per una vivace resistenza allo sgombero dell’occupazione in via dei Giustiniani19, possiamo di nuovo abbracciarci. Buffa sorte, essere prima cacciati da una casa condivisa, e poi condividere l’isolamento in case separate. Il pubblico ministero Vincenzo Scolastico, ex procuratore “anti-mafia” ora pagato unicamente per reprimere questi “anarco-blackblok-autonomi-insurrezionalisti”, risponde al motto “senza casa non ci sto” obbligandoci a stare sempre a casa!
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Sgombero di via Giustiniani, il Riesame scarcera i quattro antagonisti genovesi: “Nessun grave indizio”
Redazione www.genova24.it
Il Tribunale per il Riesame di Genova, presieduto dal giudice Anna Maria Ivaldi, questa mattina ha annullato la misura di custodia cautelare per i quattro antagonisti genovesi ai domiciliari dal 12 dicembre per i fatti relativi al primo sgombero di via dei Giustiniani 19 del 7 agosto scorso.
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“A volte mi chiedo che senso ha la mia vita, chiuso tra queste quattro mura, con un ergastolo da scontare. In altri momenti invece, sento che non finirò i miei giorni in prigione.
Prima o poi in qualche modo uscirò e mi riconcilierò con l’esistenza.
Vivere, vale comunque la pena: sentire l’aria entrare nei polmoni, il cuore battere, il sangue scorrere nelle vene.
Percepire il passare del tempo.
Come si può condannare qualcuno alla prigione a vita, a una pena infinita.
Si vuole scolpire la sua colpa nella memoria perché vi resti in eterno.
Ma questo per fortuna è impossibile, è inumano.
L’oblio arriva, cancella la memoria, la modifica. Del mio passato conservo solo gli episodi migliori, i volti che tra mito e realtà mi accompagneranno sempre.”
Roberto Silvi, morto il 1° aprile 2008 a Parigi, ucciso da una malattia balorda.
Per anni rifugiato in Francia a causa di “un passato che non ho mai voluto modificare, e tanto meno rinnegare, con letture posteriori”.
PS grazie Baruda
Tutto ciò che non dovete sapere sull’alta velocità, in un’inchiesta di citizen journalism illustrato “DOSSIER TAV” sulla costruzione della linea ferroviaria per i treni ad Alta Velocità Torino-Lione
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Categorie:INIZIATIVE, MASSMEDIA, NEWS Tag: alta velocità, bassa velocità, fs, iniziative, no grandi opere, notav, partito democratico, PD, REPRESSIONE, stato, tagli, valsusa
Ciao a tutti, la valle risplende!
Eccoci ancora una volta nelle strade, ancora una volta insieme.
Il messaggio credo sia arrivato in ogni angolo innevato della valle: nessuna compensazione, nessun compromesso.
Corridoi, piattaforme logistiche, opere strategiche sono termini coniati ad hoc e rinchiudono un solo significato: il progresso degli interessi di pochi a discapito della comunità e dei territori.
E non rappresenta certo una novità.
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