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Perché una manifestazione contro la CMC ?

15 Ottobre 2012 Commenti chiusi
di Ivan Cicconi 12 ottobre 2012
Perché una manifestazione nazionale contro una grande impresa?  Me lo sono chiesto, perché è una cosa insolita ed è la prima volta che questo accade nel nostro Paese, fuori dal normale confronto contrattuale fra la proprietà ed i dipendenti di una azienda.
Il perché evidenziato nel manifesto di convocazione della manifestazione di domani, 13 ottobre, a Ravenna è stato sintetizzato con la firma degli organizzatori: “Individui e realtà in lotta contro nocività e devastazione dei territori” e con la dichiarazione di una volontà e di un impegno: “Lottiamo per la terra e la libertà“.
Nel mondo delle imprese, ed in quello dei vassalli della finanza e della politica, non sono in pochi a produrre inquinamento e devastazione del territorio.
Perché allora manifestare proprio contro una grande impresa come la CMC?

Quelle spese folli nei trasporti

11 Ottobre 2012 Commenti chiusi

di Marco Ponti 09.10.2012 tratto da lavoce.info

 

Il settore trasporti fornisce una casistica esemplare dell’assoluta mancanza di responsabilità nell’uso delle risorse pubbliche, apparentemente impermeabile alla crisi delle finanze di enti locali e nazionali. A Pisa, una metropolitana leggera automatica in sopraelevata collegherà la stazione ferroviaria all’aeroporto: meno di un chilometro in linea d’area. A Susa, la nuova stazione per l’alta velocità è progettata da un’archistar giapponese, peccato che probabilmente resterà vuota. Il più oneroso, ma meno documentabile è il “terzo valico” tra Milano e Genova.

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La retorica delle grandi opere

13 Settembre 2012 Commenti chiusi

di Marco Ponti – da Il Fatto Quotidiano, 2 Settembre 2012

 

La retorica che va per la maggiore attualmente in Italia e in Europa, è che per uscire dalla crisi lo Stato deve investire, soprattutto in grandi infrastrutture, e in particolare in quelle di trasporto (vedi linea Torino-Lione, ma di opere simili ce ne sono sul tavolo una quantità, ognuna con i propri sponsor politici e industriali).

Ora il prof. Prud’homme dell’Università di Lione ha fatto un’analisi del tutto indiziaria, su un numero limitato di paesi europei (8) e per un numero limitato di anni (5, dal 2000 al 2004 compresi). Sono anni abbastanza lontani da consentirci di vedere oggi gli impatti di quella politica, ma non così lontani da collocarsi in un contesto economico troppo remoto. Ha rapportato le spesa in investimenti in infrastrutture di trasporto (strade e ferrovie) con il Pil medio di quei 5 anni considerati. Cioè ha analizzato quanta parte della loro ricchezza hanno dedicato proprio ai grandi investimenti. La limitatezza dei dati e del campione non consente ovviamente altro che di avanzare dei dubbi, cioè di rendere assai meno solido il luogo comune che recita “più grandi investimenti in trasporti = più crescita economica”.

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Ferrovie chiuse nell’ultimo biennio

12 Settembre 2012 Commenti chiusi
Approfondimento del comitato no tav alpignano
Trenitalia continua a chiudere linee ferroviarie, centinaia e centinaia di km di binari, stazioni e infrastrutture abbandonati nei rovi, persi migliaia di passeggeri che dovranno ripiegare su autobus o peggior ancora alle proprie auto.
L’ultima chiusura riguarda la stazione di Avellino posta sulla linea Avellino-Benevento e Avellino-Salerno (capoluoghi di provincia) settembre 2012 Avellino e l’intera sua provincia non è più servita dalla ferrovia…
di seguito il dettaglio :

Piemonte: chiuse 11 linee a giugno 2012 (6000 viaggiatori), di cui due con la motivazione di una galleria pericolante e le restanti con motivazioni economiche. Servizi sostitutivi con bus in capo alle Province (non compaiono più nell’orario Trenitalia). Risparmio di 15 milioni pari allo 0,09% del Bilancio regionale.
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