Through the barricades: cronaca di una giornata in Valsusa
Una giornata che ognuno ricorderà a suo modo, che evocherà in ciascuno di noi sentimenti diversi sicuramente, ma che indubbiamente non potrà che lasciare il segno.
Due ore e mezzo di macchina e in un attimo siamo a Venaus.
Incredibile come sia palpabile la differente aria che si respira, il presidio appare stanco, stremato dagli anni di lotta, dalla repressione, ma comunque c’è e c’è la sua gente: ci sono le donne in cucina che “spignattano”, ci sono gli uomini che accolgono, che si occupano della polenta..saremo tanti oggi, è l’8 dicembre.
Scritte “NO TAV” spuntano in luoghi impossibili, i valsusini non devono avere molti problemi di eterogeneità e sensibilità diverse nel movimento: all’ingresso del presidio c’è l’icona della Signora delle Cime che ci accoglie con la scritta “Proteggici”. Prima barricata.