[LaRepubblica] Una trivella spunta a Trasta i “No terzo valico” si mobilitano
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VENERDI’ 07 DICEMBRE ORE 21:00
Presso la sala del palazzo municipale Via Guido Poli 12, Genova- Pontedecimo
ASSEMBLEA POPOLARE sul TERZO VALICO
C’è chi dice che grazie ai lavori del Terzo Valico ci sarà una caduta positiva sull’occupazione locale, quando invece è dimostrato che la stragrande maggioranza degli operai verranno da fuori e alloggeranno nei Campi Base previsti dal progetto. Prosegui la lettura…
da http://www.notavterzovalico.info
Al confine fra la Liguria e il Piemonte nel Comune di Fraconalto in provincia di Alessandria è stata recapitata la lettera per l’esproprio di un campo.
Esproprio previsto nel primo lotto costruttivo dei lavori del Terzo Valico, che avevano provato ad eseguire nel mese di Agosto e che era stato bloccato dai picchetti popolari dei No Tav – Terzo Valico.
Non sappiamo ancora se si tratti dell’inizio di un lungo mese di tentativi come avvenne nell’estate scorsa. Per adesso si ha notizia di questa unica lettera, ma occorre aspettare le prossime ore per capirne di più.
da notavterzovalico.info
La prima manifestazione contro il Terzo Valico in Valpolcevera con una partecipazione nell’ordine delle migliaia di persone.
Ieri non era infatti la prima volta che il movimento dei cittadini che si oppongono alla costruzione del Tav Genova – Tortona scendeva nelle strade della Valpolcevera in Liguria. Era già stato fatto dal comitato di Villa Sanguinetti ad Aprile con una manifestazione che coinvolse circa 500 persone e ad Ottobre per rispondere all’apertura del cantiere per la costruzione di uno dei campi basi con la partecipazione di alcune centinaia di persone.
Ad attraversare le strade della Valpolcevera ieri, da Bolzaneto fino a Certosa, sono state invece circa 1.500 persone fra donne, uomini, anziani, bambini, espropriati e attivisti dei comitati. Fra loro anche duecento piemontesi provenienti da Arquata, Serravalle, Novi, Pozzolo, Tortona, Rivalta, Casale, Alessandria e dalla Val Lemme.
Ieri la Valpolcevera è scesa in piazza, oltre un migliaio di persone hanno manifestato per dire di no al terzo valico, “grande” opera inutile e dannosa.
Nonostante i tentativi di oscurare il movimento negando spazi per assemblee da parte di alcune realtà della vallata, le iniziative di Cociv e istituzioni locali che stanno cercando di comprarsi gli espropriati, il movimento no tav terzo valico sta crescendo ed è sempre più numeroso.
Il corteo di ieri ha denunciato l’assurdità di quest’opera inutile, in quanto le attuali linee esistenti per il trasporto di merci sono utilizzate al 30%, e dannosa, dato che devasterebbe la valli Polcevera, Verde, Lemme e Scrivia, comportando anche un rischio per la salute pubblica data la possibile presenza di amianto sotto l’Appennino.
Ma la lotta non si ferma alla mera denuncia: alcuni avvocati del movimento stanno seguendo gli espropriandi che non intendono piegarsi al dictakt del Cociv e se questo non basterà ci troveranno nuovamente pronti nelle strade, nei cortili, sui marciapiedi, come l’estate scorsa, per bloccare quest’usurpazione.
Perché la terra è nostra e la dobbiamo difendere.
Davide, Movimento NoTav TerzoValico Valpolcevera
Nell’ultimo anno e mezzo LTF (la società che vorrebbe costruire la Torino-Lione) ha aggiudicato appalti alla Italcoge S.p.A. – poi FALLITA (2/8/2011), – alla Geo.Mont S.r.l. – poi FALLITA (9/11/2011), – alla Martina Service S.r.l. riconducibile alla famiglia Martina (socio unico Cattero Emanuela) moglie di Martina Claudio, titolare con il fratello Roberto della Martina officine meccaniche S.n.c., FALLITA il 6/5/2010, della Martina Italia S.r.l. FALLITA 5/5/2010;
I fratelli Martina, per questi fallimenti, sono stati di recente condannati in primo grado per bancarotta fraudolenta.
di Maurizio Bongioanni
http://www.fainotizia.it/contributo/02-11-2012/testo/tav-le-ditte-coinvolte-negli-appalti
Ascolta l’intervista a Ivan Cicconi, presidente di Itaca (Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale)
Era il 24 settembre del 1970 quando i dipendenti delle Officine Moncenisio di Condove (To) votarono all’unanimità una mozione di rifiuto alla fabbricazione di armi in quanto “lavoro moralmente inaccettabile”. Oggi i tempi sembrano cambiati. L’etica nel lavoro non è più un elemento così importante. Soprattutto in Val di Susa dove le aziende coinvolte nei lavori dell’Alta Velocità hanno dei trascorsi non così trascurabili.