Quelle spese folli nei trasporti
di Marco Ponti 09.10.2012 tratto da lavoce.info
Il settore trasporti fornisce una casistica esemplare dell’assoluta mancanza di responsabilità nell’uso delle risorse pubbliche, apparentemente impermeabile alla crisi delle finanze di enti locali e nazionali. A Pisa, una metropolitana leggera automatica in sopraelevata collegherà la stazione ferroviaria all’aeroporto: meno di un chilometro in linea d’area. A Susa, la nuova stazione per l’alta velocità è progettata da un’archistar giapponese, peccato che probabilmente resterà vuota. Il più oneroso, ma meno documentabile è il “terzo valico” tra Milano e Genova.
Centinaia di luci illuminano la sera di Trasta
Questo pomeriggio si è tenuto un presidio davanti all’oramai ex-parco ferroviario di Genova-Trasta che si avvia a diventare il Campo Base C.B.L. 3 “Trasta”.
Ancora una volta il movimento no tav terzo valico è sceso per le strade della Valpolcevera, dopo i presidi che lo scorso luglio hanno impedito le notifiche di esproprio funzionali alla viabilità di cantiere, dimostrando la propria capacità di connettersi con i territori, le popolazioni interessate all’opera e non solo.
Questa sera abbiamo simbolicamente accerchiato il cantiere e come tante lucciole abbiamo segnalando l’ennesima presa in giro per la cittadinanza ossia la realizzazione di un cantiere dove una volta c’era un parco ferroviario di rimessaggio per locomotori e carrozze.
Iniziano i lavori per il Campo Base di Trasta, Mercoledì tutti in piazza
Sono iniziati i lavori nel Comune di Genova per costruire il campo base di Trasta nella bassa Valpolcevera.
Si tratta del C.B.L. 3 (definizione da progetto) ed è uno dei 10 campi base complessivi che Cociv dovrebbe costruire per alloggiare gli operai che saranno impiegati nei cantieri per la costruzione del Tav – Terzo Valico.
I campi base sono immaginati come veri e propri villaggi indipendenti dal tessuto socio economico locale e nel campo base di Trasta (14.372 metri quadrati di estensione) che sorge nell’area dismessa del parco ferroviario di Teglia con l’accesso da via Ugo Polonio sulla sponda destra del torrente Polcevera, è prevista la costruzione di un dormitorio a due piani per 320 operai, parcheggi, guardiania, infermeria, magazzini, ecc, ecc…
Trattasi quindi dell’inizio dei lavori del Tav – Terzo Valico, considerato che la costruzione di tale campo base è propedeutica all’inizio dei cantieri operativo e di servizio di Fegino.
IL RACCONTO DEL FIUME RUBATO
teatro albatros 10 ottobre 2012 ore 21
dalle 20 punto informativo video dibattito
IL RACCONTO DEL FIUME RUBATO: Non è uno spettacolo teatrale.
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E’ l’umile e magica narrazione del cantastorie Andrea Pierdicca che racconta liberamente i passi salienti del capolavoro di Alessandro Hellmann “Cent’anni di veleno – il caso ACNA, l’ultima guerra civile italiana”, accompagnato dalla chitarra inedita di Federico Canibus.
[NoTAV NoTerzoValico] Si parte e si torna insieme. Orari per la marcia popolare del 6 Ottobre
Per raggiungere Serravalle dalla Liguria:
Da Genova centro storico treno – Genova Piazza Principe 12.28
Dalla Valpolcevera treno
Genova Sampierdarena 11.37 – Rivarolo 11.42 – Genova Bolzaneto 11.46 – Genova Pontedecimo 11:50
Dalla Valverde pullman
Prenotarsi all’email valverdenotav@libero.it costo 10 Euro (partenza da Isoverde ore 12.50 e da Campomorone ore 13.00)
Da Borgo Fornari e Ronco carovana di macchine – A chi serve un passaggio contattare l’email notavterzovalico.borgofornari@gmail.com
La retorica delle grandi opere
di Marco Ponti – da Il Fatto Quotidiano, 2 Settembre 2012
La retorica che va per la maggiore attualmente in Italia e in Europa, è che per uscire dalla crisi lo Stato deve investire, soprattutto in grandi infrastrutture, e in particolare in quelle di trasporto (vedi linea Torino-Lione, ma di opere simili ce ne sono sul tavolo una quantità, ognuna con i propri sponsor politici e industriali).
Ora il prof. Prud’homme dell’Università di Lione ha fatto un’analisi del tutto indiziaria, su un numero limitato di paesi europei (8) e per un numero limitato di anni (5, dal 2000 al 2004 compresi). Sono anni abbastanza lontani da consentirci di vedere oggi gli impatti di quella politica, ma non così lontani da collocarsi in un contesto economico troppo remoto. Ha rapportato le spesa in investimenti in infrastrutture di trasporto (strade e ferrovie) con il Pil medio di quei 5 anni considerati. Cioè ha analizzato quanta parte della loro ricchezza hanno dedicato proprio ai grandi investimenti. La limitatezza dei dati e del campione non consente ovviamente altro che di avanzare dei dubbi, cioè di rendere assai meno solido il luogo comune che recita “più grandi investimenti in trasporti = più crescita economica”.