NoTav-NoTerzoValico: è un altro modo di vedere il mondo
Entro pochi giorni lor Signori vorrebbero aprire i cantieri per la costruzione del Terzo Valico, l’alta velocità ferroviaria Genova-Tortona.
Nella Valle Scrivia, Serravalle, Arquata e Gavi, sono già arrivate le prime 200 lettere di esproprio ai cittadini per la requisizione dei terreni del primo lotto costruttivo di questa nuova ferrovia. Il movimento NoTav si è mobilitato e sta respingendo tutti i tentativi del Co.Civ. di prendere possesso della nostra terra.
Il Terzo Valico viene definito come una priorità, come una fonte di nuovo lavoro, di sviluppo del porto attesa e sperata da parte di imprese e di migliaia di lavoratori che attendono così una fonte di nuovi redditi, la speranza di una vita migliore. La sicurezza del lavoro e di una paga nel tempo.
Ma non sta in una nuova ferrovia veloce la crescita e lo sviluppo di Genova e della Valle Scrivia. Lavori che porteranno amianto nell’aria, il prosciugamento di sorgenti naturali, una devastazione ambientale che alla fine premierà così come è sempre stato coloro che dirigono le imprese. I veri introiti, i veri guadagni andranno a loro. Costringendo lavoratori e cittadini toccati dall’opera all’ennesima guerra fra poveri.
Se vogliamo iniziare a cambiare la situazione, se vogliamo iniziare a capire cosa dobbiamo fare, iniziamo a rifiutare altro cemento, altro inquinamento in nome di un progresso che non ci appartiene e che arricchisce soltanto chi ha il capitale e il potere. Non è dall’elemosina del ricco che domani avremo tutti noi un futuro, una vita migliore, assicurata.
Usciamo dallo sfruttamento, difendiamo la nostra terra. A tutto ciò che è nocivo alla nostra vita, a tutto ciò che è dannoso per l’ambiente, dannoso per il nostro stesso modo di vivere e per i nostri simili DICIAMO NO AL TERZO VALICO.
Con determinazione difendiamoci contro questo sempre più pressante attacco alla nostra vita in nome di una crescita economica fatta di grandi opere inutili, di tasse e di spese a favore del commercio, a favore dell’alta velocità che porta sulle nostre vite un capitalismo sfrenato, senza frontiere, che ci travolge e uccide il nostro commercio, le nostre vite.
Proviamo invece a riscoprire i nostri tempi, i diritti che ci appartengono nella società – a difesa nostra e della società a cui apparteniamo – e gli stessi diritti che son nostri sul posto di lavoro. La costruzione di un futuro migliore passa per uno sviluppo sostenibile, fatto di energia pulita, di uno sviluppo sano con l’ambiente che ci circonda e che produrra così la nascita di nuovi mestieri, di condivisione e di comunanza fra le persone. Non risiede nel mantenimento e nella lotta disperata di un capitalismo fatto di banche, di sacrifici, di devastazione ambientale per il mantenimento di una economia di cui non coglieremo MAI gli aspetti positivi.
CONTRO LE OPERE INUTILI, CONTRO IL TAV.