A volte ritornano
di Antonello Brunetti
BERNINI 1991 – BERNINI 2012
– Vi ricordo che il 7 agosto del 1991 il ministro Bernini (quello dell’accoppiata TAV Bernini-Pra(e)ndini), in occasione di un incontro romano a cui partecipavano i titolari delle ditte del costituendo (ufficializzato nel dicembre successivo) COCIV e i rappresentanti della Regione Liguria, annuncia “Signori, avete vinto la vostra battaglia”.
– Vi ricordo che Necci aveva appena affermato che “la Milano-Genova costituisce una carta di scambio per avere il via alla TAV”.
– Vi ricordo che il progetto SINA e il relativo piano economico-finanziario venivano considerati “indecentemente lacunosi”, privi di dati effettivi aggiornati e con sovrastime incomprensibili dei passeggeri e dei ricavi.
– Vi ricordo che Salvatore Portaluri che fu per alcuni anni presidente del TAV dichiarò al giudice “Tutti i gruppi imprenditoriali erano stati accontentati, eppure vi erano ancora dei problemi di equilibrio, ma anche questi vengono risolti con la costituzione di un nuovo consorzio per la tratta più incerta, il Cociv per la Milano-Genova. Un consorzio anomalo di sei imprese, costituito il 3 dicembre 1991”.
Ho voluto ricordarvi questi passaggi iniziali per farvi capire come siano ridicoli i discorsi su un’opera fondamentale, sul rilancio del porto di Genova (nessuno allora ne parlava, si puntava solo sui 50.000 passeggeri al giorno), e sulle motivazioni che cambieranno per almeno quattro volte (e non è detto che sia finita) su quest’opera che non è altro che una gigantesca speculazione e una truffa nei confronti dello Stato e quindi di tutti i cittadini.
E questo perché si risentono i toni enfatici di allora e le stesse o nuove assurdità, quali ad esempio la TAV-TAC abbinate.
Per di più, ed ecco l’origine del titolo, ritornano anche i nomi. C’era un ministro allora, certo Bernini, finito poi nelle maglie di “Mani pulite”. C’è ora un altro Bernini, presumo altra persona anche perché se fosse lo stesso avrebbe avuto un notevole spostamento politico: non più democristiano come nel 1991, ma pidiessino.
Questo signor Bernini, vicesindaco di Genova, afferma questa mattina «Il Comune consegnerà oggi le aree all’azienda vincitrice dell’appalto, per cominciare a lavorare. I cantieri si apriranno a breve». Poi ecco il risibile commento all’ordine del giorno che chiede la moratoria del Terzo Valico, presentato da Antonio Bruno e firmato da Sinistra, Sel, movimento5 stelle e da un numero imprecisato di aderenti alla lista Doria: “ Mi sembra poco elegante buttare una cosa di questo tipo sui giornali; comunque la posizione del sindaco e della giunta resta quella già indicata in campagna elettorale, gli impegni presi si rispettano, io personalmente sono anche convinto che il terzo valico sia un’opera essenziale per Genova».
CINQUE COSINE DI NON SCARSA IMPORTANZA, caro signor Bernini:
– Non esiste alcuna azienda che abbia vinto l’appalto, poiché uno degli aspetti di questa truffa consisteva nel fatto che l’assegnazione è stata fatta con trucchi vari (dimostrati) e direttamente alle ditte del giro. Non ci crede? Lo chieda a Bersani che ha annullato vanamente per ben due volte l’assegnazione al Cociv.
– Nessuno può partire, e se così non fosse lo bloccheremmo con una denuncia come nel 1998, visto che manca ancora il Progetto esecutivo.
– Se non si ricorre (e le assicuriamo con tanta fatica) ai giornali, a chi dovremmo rivolgerci visto che mai in Liguria (diversamente dalla piemontese Arquata Scrivia) è stato accolto in ventanni il nostro invito a dibattere la questione, a verificare le alternative e le priorità
– Non la conosciamo personalmente: ma non prova un po’ di perplessità ad essere il successore dei Lunardi, Altero Matteoli, dell’insaputo Scaiola e a essere il reggicoda degli inquisiti Walter Lupi e Luigi Grillo?
– Infine Le ricordiamo che il 6 dicembre 2011 Luigi Grillo annunciò per la 48° volta l’avvio dei lavori del Terzo Valico, con inizio nel marzo 2012. Lei ora ha fatto il 49° annuncio datato 14 giugno 2012.
A noi non dà fastidio, ma lo diciamo per lei, caro Stefano: proprio ci tiene tanto a questo passaggio del testimone e delle consegne da quel furente taglianastri, un po’ patetico e un po’ menagramo?
Raffaella Patta
Ancora una cosina per l’assessore regionale ligure alle Infrastrutture, Raffaella Patta.
Costei dichiara: ”Sono stupefatta, non si sa di che cosa si stia parlando. Il primo lotto è già partito, il secondo è vincolato a opere già individuate. Il terzo valico è l’opera che simboleggia il collegamento fra Genova e l’Europa, è la chiave del cambiamento, dovremmo esserne custodi gelosissimi.”
Per carità si tenga pure queste sue convinzioni che probabilmente piacciono tanto al suo capo Burlando. La invitiamo, però, a utilizzare un archivio storico ricchissimo che ha, presumo, facilmente sottomano: la testa del suo punto di riferimento, ossia Di Pietro.
Provi a chiedergli cosa aveva scoperto nel 1992 su tutta questa storia della TAV, sulle tangenti. Provi a chiedergli, se ha confidenza con lui, degli interrogatori che veniva a fare direttamente dalle nostre parti. Ormai è trascorso tanto tempo e forse le racconterà qualcosina che potrebbe intaccare le granitiche certezze sue e del gruppo che rappresenta.