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Caro Piero, tanta durezza da te non me l’aspettavo

28 Giugno 2011

“Caro Piero, tanta durezza da te non me l’aspettavo”
Un’ottantenne “No Tav” scrive a Fassino: mi hai delusa. E ancora: “Sono stata iscritta a Pci,

…..Psd, Ds, Pd ma questo partito così questo partito così com’è non mi rappresenta più”
di MATILDE BERTONE

HA ASCOLTATO le parole del neo-sindaco di Torino Piero Fassino al tg regionale, si è arrabbiata e ha preso carta e penna. Matilde Bertone ha ottant’anni e, come il padre di Fassino, è originaria della Val di Susa, dove tuttora vive. «Quando posso – racconta – vado al presidio di Chiomonte, ma devo aspettare che mia figlia mi accompagni. Non sono contro il Pd, mi dispiace questa situazione, ma la coscienza mi ha impedito di tacere».

«CARO Piero Fassino, sono una vedova ottantenne, militante No Tav e fino a poco tempo fa iscritta ai Ds a Rivoli. Abito a Villarbasse da sola perché mio marito è deceduto meno di due anni fa. Dopo la tua recente comparsa al tg regionale, in cui ribadivi seccamente la volontà di forzare la resistenza dei No Tav all’inizio dei lavori, ho sentito di doverti dire qualcosa.
Già mi aveva amaramente delusa la posizione in generale del tuo, e prima anche mio, partito. Da te però non mi aspettavo la durezza che hai dimostrato poiché tra i politici credo tu sia tra i pochi che conoscono la Valle di Susa, da dove trai le tue origini. I tuoi genitori sono sepolti nello stesso cimitero dei miei e recentemente anche di mio marito. Tuo padre, che ha rischiato la vita da partigiano proprio in questo pezzo di Piemonte, forse sarebbe anche lui insieme agli oppositori dello scempio distruttivo, deleterio, costoso e inutile che si vuole fare. Io ho aderito e partecipo al movimento No Tav dopo una lunga riflessione e, poiché si continua in mala fede a criminalizzarlo e a parlare di anarcoinsurrezionalisti, vorrei dirti che vi partecipano cittadini di tutti i ceti e di tutte le età.

In gioventù ero dell’Azione Cattolica, poi con mio marito sono stata iscritta al Pci, poi Pds, Ds, Pd. Ora così com’è il partito non fa più parte dei miei ideali. È probabile che, data la mia età, non vedrò granché dello scempio del Tav. Ma può darsi che, quando arriverà la forza pubblica, ci sia anch’io tra i bastonati, con tanti miei amici pensionati, cassaintegrati, disoccupati, operai, contadini, impiegati, insegnanti, studenti, tecnici, esperti, personale della sanità… Questa lettera, se la leggi, credo non servirà, ma almeno forse ti suggerirà di non esibire tanto accanimento, ostilità e forse malafede verso chi cerca di difendere l’ambiente, la salute, la propria casa, la passione per il proprio lavoro, il denaro pubblico, dall’assalto di un progresso distruttivo che mira soprattutto agli interessi economici di pochi.

Questo non è più il mio partito e mi resta l’assillo che alle prossime elezioni politiche non saprò dove andare».
Matilde Bertone

(21 giugno 2011)

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