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[genova] Comunicato sul ricorso al TAR

17 Febbraio 2011

dai comitati sanbiagio e serro

Apprendiamo da alcuni organi di stampa locale che il Coordinamento dei Comitati Antigronda ha dato il via alla proposizione di un ricorso al TAR avverso il progetto Gronda di Ponente, mediante la raccolta di firme di alcuni cittadini a Murta. Si parla di “strepitoso successo” ma leggendo le dichiarazioni dell’Avv. Daniele Granara, il legale a cui è stato conferito l’incarico si scopre invece che trattasi di una “clamorosa sconfitta”: “Punteremo sulla mancata firma della Regione alla cosiddetta intesa istituzionale e sulla decisione di cambiare il progetto approvato nel 2006 che aveva raccolto un consenso maggiore rispetto all’attuale, considerato più invasivo”.
Questa dichiarazione non lascia dubbi sulle modalità e le strategie di lotta del Coordinamento.
Il motivo di ricorso, infatti, nel caso venisse accolto, determinerebbe semplicemente lo spostamento del tracciato 2, quello che passa da Bolzaneto, con la conseguenza del ritorno all’ipotesi prevista nel protocollo di intesa sottoscritto nel 2006, che vedrebbe il raddoppio del Ponte Morandi, nella zona di Campasso con grande “felicità” dei cittadini ivi abitanti.

Cambiare il punto di attraversamento del Polcevera non sposterebbe di una virgola l’impatto su tutto il resto del territorio interessato da Staglieno a Voltri e soprattutto non eliminerebbe né minimamente ridurrebbe i principali motivi per cui opporsi alla gronda: l’immoralità di un’opera inutile ed anacronistica che mette al centro dell’universo l’auto prima che l’uomo; l’incentivazione di un sistema mobilità insostenibile che sottrae spazi pubblici alla città e fondi ad un già moribondo trasporto pubblico locale; l’elevato impatto ambientale sulle colline genovesi ad elevato rischio idrogeologico e cariche d’amianto; la spesa folle in termini economici e sociali ad unico vantaggio dei soliti detentori del potere-capitale e a scapito di un territorio già ampiamente massacrato.

La dichiarazione dell’Avv. Daniele Granara (da interpretarsi, ovviamente, quale dichiarazione resa da un giurista che risponde ad un quesito proposto) non può non avere conseguenze sul messaggio politico che il Coordinamento dà all’iniziativa: spostare il problema da un’altra parte!
Vero è, infatti, che queste battaglie si conducono, giustamente, anche per mezzo degli organi giudiziari  preposti ma è altrettanto vero che la via giudiziaria non sempre può prescindere da principi e valori che si pongono a fondamento della battaglia politica centrata all’ottenimento di un futuro diverso per la nostra città, per il nostro territorio e per il futuro dei nostri figli.

ricorso al TARAd onor di verità, l’estate scorsa svariate associazioni di cittadini e diversi comitati no gronda, tra cui i sottoscrittori, valutarono la possibilità di intentare un ricorso al TAR nel momento in cui vi fossero i presupposti; a tal fine, si diede mandato ad un legale (scelto concordemente) affinchè studiasse tutta la documentazione e cercasse motivi di ricorso atti ad impedire la realizzazione del progetto Gronda ovunque essa venisse realizzata.

Come detto, però, solo pochi giorni fa abbiamo appreso dai giornali  del repentino cambio di rotta di altri soggetti che si dichiarano NO GRONDA ma si dimostrano NO TRACCIATO 2!

Per queste ragioni, ci dissociamo pubblicamente dall’iniziativa intrapresa dal Coordinamento dei Comitati e facciamo appello affinchè i cittadini “chiamati” alla sottoscrizione del mandato riflettano sul fatto che, apponendo la propria firma, renderebbero vani i motivi addotti da quei cittadini che credono in un altro modo di difesa del territorio.

Comitato S. Biagio-Serro

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